con Marigia Maggipinto
storica interprete della compagnia del Tanztheater di Wuppertal
ideazione e regia Chiara Frigo
drammaturgia Riccardo de Torrebruna
musica Laura Masotto
cura del progetto Nicoletta Scrivo
produzione Zebra Cultural Zoo
con il sostegno di CSC Centro per la Scena Contemporanea Bassano del Grappa, Teatro di Dioniso, Anghiari Dance Hub. Il progetto è realizzato con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
lunedì 27 giugno 2022 – ore 18.00, 19.30 e 21,00
Studio Guenzani
via Eustachi 10 – Milano
“A volte si può comunicare con le parole, poi a un certo punto non basta più quello e inizia la danza; poi a un certo punto non basta più la danza e iniziano di nuovo i racconti; è tutto così, un flusso continuo ”
Miss Lala al Circo Fernando è una performance che vede come protagonista Marigia Maggipinto, storica interprete della compagnia del Tanztheater di Wuppertal. Come agli albori del Circo, gli spettatori si avventurano in uno spazio intimo per vedere da vicino “ il diverso ”, “ il fenomeno ”, nel nostro caso per la sua lunga esperienza di lavoro e di vita con Pina Bausch. Viene offerta una scelta di foto, un archivio vivente dal quale le persone del pubblico possono attingere. Frammenti, memorie, aneddoti, una replica a New York che non si può dimenticare e altre suggestioni. In base alla scelta istintiva delle persone, Marigia compone un racconto in tempo reale, in cui a tratti riemerge la sua danza. Non si tratta di commemorare, ma di rivivere ad ogni diversa sollecitazione quel bagaglio di esperienza artistica e umana.
Marigia Maggipinto inizia la sua carriera professionale con il balletto nella compagnia della Fondazione Niccolò Piccinni (J. De Min/Roberto Fascilla). Studia alla Folkwang Hochschule di Essen (diretto da Pina Bausch). Danza con Pina Bausch in 14 differenti coreografe e partecipa alle nuove creazione della coreografa tedesca di: Tanzabend II (’92), Schiff (’93), Trauerspiel(’94), Danzon (’95) and Fensterputzer (’97). Lascia la compagnia nel 1999 ma ritorna come ospite successivamente partecipando ai festival del Tanzteather (2000, 2001, 2002). Negli Stati Uniti collabora con la compagnia Mutation Theater Projet e insegna nella facoltà dell”American Dance Festival alla Duke University (2003, 2004, 2005). Lavora con Emilia Romagna Teatro (ERT) alla creazione dello spettacolo diretto da Pippo Delbono, “Dopo la Battaglia”, vincitore del premio UBU 2011. Collabora con la Fondazione “Pina Bausch” conducendo workshop nell’ambito delle mostre dedicate alla grande artista al Bundeskunsthalle di Bonn e al Gropius Bau di Berlino (2015-2016) e al museo madre di Napoli (2019/2020). Conduce Workshop all’international Festival for contemporary dance al centro “Fabrik” di Potsdam, Berlino (Maggio 2017).
Chiara Frigo, coreografa e performer, sviluppa il proprio interesse artistico nell’ambito della danza e della performing art. Laureata in biologia molecolare, nel 2006 la sua prima creazione Corpo in Doppia Elica vince il terzo premio al Festival Choreographers Miniatures di Belgrado. Il solo Takeya vince il premio GD’A Veneto ed è selezionato in Anticorpi XL e nel network europeo Aerowaves. Dal 2009 è coinvolta in progetti internazionali di ricerca coreografica sostenuti da Operaestate Veneto, quali Choreoroam e Tryptic, che inaugura una lunga collaborazione con il centro Circuit Est di Montreal. Suite – Hope vince il bando Residences a La Caldera (ES) ed è scelto per rappresentare l’Italia al Fringe Festival di Edimburgo. Ha creato West End e Ballroom all’interno del progetto europeo Act Your Age e nel 2017 ha realizzato una coreografia per il Balletto di Roma, Stormy. Il solo Himalaya_drumming, inaugura un periodo di ricerca sui temi della spiritualità nell’arte. Attualmente impegnata nella nuova creazione Flight or Flight – Tre sorelle in fiamme, e Miss Lala al Circo Fernando con Marigia Maggipinto.
Riccardo De Torrebruna è nato a Roma. Ha lavorato come attore in Italia e all’estero prima di dedicarsi alla regia e alla scrittura come romanziere, drammaturgo e sceneggiatore. Nel 2000 ha pubblicato il romanzo Tocco magico tango, Minimum Fax. Nel 2003, Storie di ordinario amore, Fandango Libri. Nel 2007 Hahnemann, sonata in cinque movimenti, E/O. È tra gli autori del Dizionario Affettivo della lingua italiana, Fandango Libri. Il suo testo Zoo Paradiso, andato in scena all’Actors Studio di New York, ha vinto il Premio E. Maria Salerno. Ha vinto il premio Oltreparola con la pièce Gay panic. Nel 2013 firma la sceneggiatura del film Tre Tocchi, di Marco Risi. Nel 2014 Pubblica il romanzo Blood & Breakfast con Ensemble. Nel 2017 pubblica Mardjan e nel 2018 Crollo di Atlante con Ensemble Edizioni. Collabora con Chiara Frigo come drammaturgo per numerose produzioni (West End, Ballroom, Stormy, Fight or Flight).
Studio Guenzani
Lo Studio Guenzani apre a Milano, in via Eustachi 10, nel 1987. Il direttore, Claudio Guenzani, ha presentato, negli oltre 30 anni di attività, mostre di artisti italiani e stranieri Nel 1988 le prime mostre di Louise Lawler e Cindy Sherman hanno affermato subito l’interesse della galleria per la fotografia, seguite da mostre di Hiroshi Sugimoto, Nobuyoshi Araki, Morimura, Sharon Lockart, Dayanita Singh.
Dal 1992 la galleria rappresenta artisti di Los Angeles: Paul McCarthy, Lari Pittman, Charles Ray, Allen Ruppersberg, tra gli altri, ed esponenti delle varie tendenze dell’ultima generazione quali Laura Owens, Jennifer Pastor, Jason Meadows, Jennifer Bornstein, Stephanie Pryor, Catherine Opie.
Nel 1989 lo Studio Guenzani presenta Stefano Arienti a cui durante gli anni ’90 si sono aggiunti altri artisti italiani che lavorano con linguaggi differenti tra loro: Margherita Manzelli, Giuseppe Gabellone, Patrick Tuttofuoco, Luisa Lambri, Alessandro Pessoli, Gabriele Basilico.
In questo momento negli spazi della galleria è presente la mostra “Stefano Arienti: opere dal 1988 ad oggi” con lavori realizzati su carta negli anni ’80 sino ad arrivare a opere più recenti, passando in rassegna le diverse tecniche utilizzate nel tempo, dai poster traforati, a quelli sovrapposti con pezzi di puzzle o cera pongo.