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  /  2012   /  Musica lontana

dal racconto I morti della raccolta Gente di Dublino di James Joyce
adattamento, messa in scena e interpretazione di François Kahn

19, 20 e 21 marzo 2012
Case private – Milano

Arriva un momento, nel percorso creativo, in cui si sente la necessità di cominciare un nuovo lavoro senza sapere in quale direzione si svolgerà. Mi meraviglio sempre dell’evidenza con la quale un testo s’impone, sembra sceglierti attraverso un incrocio di associazioni, ricordi, risposte a domande esistenziali o estetiche. È stato così per I morti, l’ultimo racconto di Gente di Dublino (Dubliners) di James Joyce.
Ero convinto dall’inizio che il punto di partenza della costruzione si trovasse nelle ultime pagine del racconto che non potevano essere modificate. Ho scelto di mantenere quasi integre sia la descrizione del tavolo della cena sia il discorso di omaggio alle signorine Morkan e di conservare soltanto gli episodi o i particolari relativi ai temi della parte finale: Gretta e Gabriel, la canzone e la neve, i vivi e i morti. Ovviamente rimpiango questi tagli, ma è un’azione di coraggio necessaria per mantenere vivo l’insieme del flusso delle immagini e dei pensieri.
Poi sono arrivati i piccoli oggetti che permettono di costruire azioni poetiche evocatrici di feste e paesaggi dei tempi andati, nature morte scintillanti nella luce di una candela o di un fascio di luce spettrale.
Rimaneva l’ultima operazione prima di incontrare gli spettatori, lasciarsi invadere dalle ombre dei personaggi e portarli a Dublino sotto la neve.
Quando ho cominciato a mostrare questo lavoro nelle case, mi sono reso conto di quanto l’argomento del racconto fosse vicino alla situazione vissuta nelle case amiche che lo accoglievano: delle persone “raccolte per un breve tempo lontane dal trambusto e dall’agitazione della loro vita quotidiana” che festeggiano insieme con “spirito gentile” la tradizione dell’ospitalità e della poesia.
Musica lontana è per me l’occasione rinnovata per immergermi in questa umanità cantata da James Joyce.
(François Kahn)

Musica lontana
La neve cade incessante su Dublino. Gabriel e la moglie partecipano al ballo annuale delle signorine Morkan. Rientrati nella loro camera d’albergo, in un momento di grande intimità, Gretta, la moglie, gli confessa il motivo della sua tristezza: una canzone…
Lo spettacolo si ispira al racconto I morti della raccolta Gente di Dublino di James Joyce pubblicata per la prima volta nel 1914.

François Kahn
Nasce in Francia nel 1949, dove segue studi scientifici all’Università di Nantes. Fa parte del gruppo “Théâtre de l’Expérience” a Parigi dal 1972. In quegli anni incontra Jerzy Grotowski e fino al 1981 partecipa come guida a diversi lavori para-teatrali del Teatr Laboratorium di Wroclaw diretto dal regista polacco. Membro del “Gruppo Internazionale l’Avventura” di Volterra dal 1982 al 1985, dirige i seminari para-teatrali organizzati dal gruppo. Dal 1986, collabora sia come attore sia come regista al Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera diretto da Roberto Bacci.
Nel 1991 inizia la sua collaborazione artistica con Humberto Brevilheri.
A partire del 1995 lavora sul progetto TEATROdaCAMERA con spettacoli in forma di monologhi presentati in spazi non teatrali per un numero ridotto di spettatori: La veduta di Delft secondo Marcel Proust, K, L’ultima ora di Franz Kafka, Ottavia di Gérard de Nerval, La relazione di Franz Kafka, Moloch – testimone: Allen Ginsberg, La Marchesa di O. di Heinrich von Kleist, Viaggio a Izu dal racconto di Kawabata, Musica lontana da Joyce (2011).
Intensissima la sua attività teatrale: dalle creazioni per il Centro Teatrale Bresciano e per il Festival Fabbrica Europa di Firenze, alla fondazione dell’Associazione Odradek Theatre a Cremona, alla partecipazione in qualità di autore e attore a moltissimi spettacoli in Francia e in Italia.
Durante gli ultimi venticinque anni François Kahn ha sviluppato un’intensa attività pedagogica con laboratori per giovani attori nelle principali scuole d’arte drammatica in Italia, Israele, Russia e Brasile.



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