Roberta e il libro della Dickinson
undicesima parte di Interior Sites Project
con Roberta Bosetti
regia Renato Cuocolo
produzione: Teatro di Dioniso, Cuocolo/Bosetti, Australia Council
lunedì 18 e martedì 19 luglio 2022 – ore 19.45
spettacolo itinerante in cuffia per 30 spettatori
partenza: Mosso – ex convitto Parco Trotter, via Angelo Mosso 3 angolo via Padova – Milano
prenotazione obbligatoria a info@lestanze.eu
441 Questa è la mia lettera al mondo – che non mi ha mai scritto. Semplici notizie che la natura mi ha raccontato con tenera maestà. Il suo messaggio è affidato a mani che non posso vedere.
Lettere e poesie interpretate da Roberta Bosetti e tratte da Emily Dickinson, la poetessa americana che restituiva la grandezza della natura dal chiuso della sua stanza. Una sorta di poesia del domestico che ben si congiunge con la visione di un teatro intimo e perturbante come quello di Cuocolo/Bosetti.
Scabra, dura, ironica la poesia della Dickinson trascrive l’esperienza di una donna che seppe abbracciare la condizione della solitudine e farne un provocatorio strumento di conoscenza.
Harold Bloom, uno dei massimi critici letterari contemporanei ha detto di lei che: “eccezion fatta per Shakespeare, la Dickinson dà prova di maggiore originalità cognitiva di ogni altro poeta occidentale dopo Dante”.
E’ da molti anni che Cuocolo/Bosetti stanno portando in giro per il mondo le loro riflessione i sulla Dickinson. E solo più recentemente che lo spettacolo è diventato un’affascinante passeggiata radio guidata in cui si cerca di penetrare ed attraversare il mondo della poetessa americana.
La Prima volta che ho letto Emily Dickinson avevo diciott’anni. Sono sempre stata quella che si dice una persona innamorata della lettura. Però preferivo la prosa. Amavo le storie. Cosa fosse davvero la poesia non me lo ero mai chiesto.
Lo avessi chiesto alla Dickinson avrebbe detto che poesia è saper distillare un senso stupefacente dai significati ordinari. E’ questo il genere di poesia che amo, nessuno mi potrebbe convincere del contrario.
Cosa avrà visto Emily quando distesa sul letto apriva gli occhi?
Amherst è il paese in cui la Dickinson è nata. Vercelli è quello in cui sono nata io. Lei è rimasta lì per tutta la vita, io sono ritornata adesso.
Si dice che Emily Dickinson non uscisse mai di casa,
Una volontaria reclusione tra le pareti domestiche.
– si può conoscere il mondo intero senza muoversi da casa – dice una sua poesia – Anche senza guardare dalla finestra si vedono le vie del cielo. Più si va meno si va.
“È innegabile che Emily Dickinson nello spettacolo di Cuocolo/Bosetti rivela tutto il sentimento di fuggevolezza, l’intransitivo sentimento di cui sempre risplende la sua opera. Roberta Bosetti si è fatta carne di quelle parole, di quei versi, di quegli icastici, inesorabili sguardi nell’invisibile. Un successo straordinario, un applauso che non finiva mai.” Franco Cordelli – Il corriere della Sera
“La Punta di diamante della performance australiana contemporanea.”
Stephen Dunne – The Sydney Morning Herald
“Una voce flautata con del buio dentro. Indimenticabile.”
Gianluca Favetto – Il Venerdì La Repubblica
Cuocolo/Bosetti – IRAA Theatre
Fondata a Roma nel 1978 da Renato Cuocolo l’IRAA Theatre si è trasferita a Melbourne nel 1988 dove a partire dal 2000 presenta Interior Sites Project che dura ancora oggi ed è composto da 15 spettacoli differenti. Con questo progetto la compagnia riceve importanti riconoscimenti internazionali e una grande attenzione critica. Interior Sites Project è presentato in ventisei nazioni di quattro continenti. La Cuocolo/Bosetti diventa la principale compagnia australiana d’innovazione ed è nominata Flag Company dall’Australia Council e da Arts Victoria. Il Sydney Morning Herald la definisce come “la punta di diamante della performance contemporanea
australiana”. Dal 2012 apre una sede anche in Italia, a Vercelli, dove con il contributo dell’Australia Council ed alcuni dei principali festival teatrali italiani presenta una serie di lavori nuovi e di repertorio.
Vincitori di numerosi premi tra cui Unesco Awards (USA), Green Room Award, MO Award, Premio Cavour (Australia) e nel 2015 del Premio Hystrio (Italia), i loro spettacoli sono allestiti spesso in spazi non teatrali, case ed hotel dove vivono, o strade, gallerie d’arte, sempre esponendo lo spazio intimo e domestico allo sguardo dello spettatore-ospite alla ricerca di un’impossibile, illecita geografia dell’intimità.
Basandosi sulla rielaborazione di elementi presi dalla loro vita, Cuocolo/Bosetti costruiscono una serie di spettacoli in cui realtà e finzione si sovrappongono. Il loro lavoro mette in discussione la separazione tradizionale tra attore e personaggio. E’ un invito a riconsiderare i limiti tra performance e realtà, tra arte e vita, finzione e autobiografia. I loro allestimenti non sono mai scenografie ma trappole per la realtà.
Lo spettacolo è presentato in collaborazione con Olinda Onlus nell’ambito del palinsesto Milano è Viva.